Antonello Turchetti
Arte terapeuta, fototerapeuta, curatore
Contatti
Telefono
+39 327 5796496
Indirizzo
Via G. di Vittorio n. 31 – 06063 Magione (PG)
Link
Bisogna fare brutte fotografie
Diane Arbus
L’ Arte Terapia nasce con la specifica funzione di modulare le emozioni e consolidare le relazioni interpersonali.
“L’Arte e’ un mezzo efficace di regolazione dell’attività emozionale ai fini dell’acquisizione del benessere psico-fisico individuale” (P.Ricci Bitti, 1998) e l’essere umano ha bisogno dell’Arte come mezzo per comprendere la sua realtà interna e quella esterna che lo circonda. L’Arte Terapia ha l’obiettivo di attivare la creatività intesa come parte sana e vitale dell’individuo. L’attivazione della creatività è un processo fondamentale per l’evoluzione psicologica e risulta particolarmente indicata quando situazioni legate a traumi e patologie interferiscono con la vita della persona, creando squilibri che pregiudicano il buon funzionamento dell’individuo e la sua Qualità di Vita. L’ Arte Terapia prevede una continuità tra linguaggi verbali e non verbali, riconoscendo questi linguaggi come caratteristici e distintivi della specie umana. Processo e prodotto costituiscono uno strumento prezioso per accedere al proprio mondo simbolico-emotivo.
Le fotografie sono orme della nostra mente, specchi delle nostre vite, riflessi del nostro cuore, memorie sospese… Judy Weiser.
“La fotografia è la forma più irresistibile di contaminazione mentale” (Susan Sontag).
Siamo abituati a pensare alla terapia come al trattamento di una malattia secondo uno standard medico scientifico. La parola terapia significa avere cura, quindi è quell’agire che non cura ma ha cura, che non guarisce ma che aiuta. Forse questo è il punto di vista con cui dobbiamo pensare alla fototerapia: quell’atto in cui l’immagine diventa palcoscenico del proprio essere, quell’agire in cui il fotografo esce da sé e crea un collegamento con il suo mondo interiore e utilizza poi l’esterno per elaborare i propri vissuti, le proprie emozioni. Con la pellicola si parlava di “immagine latente” che solo grazie all’azione del processo di sviluppo, e poi di stampa, si arrivava al prodotto finale, la fotografia. In un certo senso il processo è lo stesso. L’immagine latente è il proprio mondo interiore, lo sviluppo il processo trasformativo, l’immagine il prendersi cura.