Fotine

Ritratti

LifeTime – Luciana 

Racconti neoralistici di personaggi straordinari che ho avuto l’onore di incontrare nella mia strada. 

“Non bisogna lasciare che un film finisca con la fine del film, ma bisogna fare in modo che il film si prolunghi proprio all’esterno di se stesso, proprio dove siamo noi, dove viviamo noi che siamo i protagonisti di tutte le storie” (Michelangelo Antonioni)

LifeTime – Otello

Racconti neoralistici di personaggi straordinari che ho avuto l’onore di incontrare nella mia strada. 

“Non bisogna lasciare che un film finisca con la fine del film, ma bisogna fare in modo che il film si prolunghi proprio all’esterno di se stesso, proprio dove siamo noi, dove viviamo noi che siamo i protagonisti di tutte le storie” (Michelangelo Antonioni)

Horror Vacui – lo spazio e il vuoto

Lo spazio personale delle proprie vite spesso racchiuse in piccoli contenitori (borse, portafogli, scatole). Spazi intimi che conservano e nascondono indizi della nostra esistenza.
Il vuoto, racchiude in se la capacità di generare e quindi di riempire lo spazio, sia esso materiale o metafisico. È qualcosa di estremamente dinamico, stato germinale di tutte le cose, contenitore del tutto. In Giappone il vuoto viene rappresentato con l’ideogramma “Enso” , dalla forma circolare, paragonabile alla rappresentazione grafica dello “zero”, lo ZERO è il vuoto, in quanto viene prima dell’origine, ma è anche il pieno in quanto porta l’origine stessa alla sua completa manifestazione.
Volti di Donne, stretti in spazi ridotti, asfissianti. Sguardi apparentemente inespressivi e asettici bensì penetranti. Come pure asettica si rivela la luce volutamente fredda e piatta. 
Ogni donna, ogni giorno, nella sua borsa racchiude una parte del proprio mondo, contenitore di personalità; appunti di vita che possono raccontare una storia. Lo spazio si riempie e diventa narrazione. Il contenuto delle borse viene sigillato e messo sotto vuoto prima di essere fotografato, quasi a voler preservare quelle storie rendendole eterne.